Come Evitare un decreto ingiuntivo
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Si può evitare un decreto ingiuntivo se non si pagano le rate del finanziamento o del mutuo ?


COME EVITARE UN DECRETO INGIUNTIVO

Il nostro studio specializzato in materia bancaria e finanziaria risponde in questo breve articolo ad una delle domande più frequenti in materia di finanziamenti: come evitare il decreto ingiuntivo da parte della banca o della finanziaria? Cosa succede se non paghi le rate dei finanziamenti o del mutuo?

Se, a causa di difficoltà economiche, non riesci a pagare le rate dei finanziamenti, del mutuo o del fido molto probabilmente la banca ti notifica il decreto ingiuntivo con cui il Giudice ti impone di pagare la somma indicata e, se non adempi, successivamente, si procederà alla notifica dell’atto di precetto e, infine, procede a pignorarti i tuoi beni mobili e immobili, sia presenti che e futuri, sino al raggiungimento della somma atta a soddisfare le proprie pretese creditorie.

E’ POSSIBILE EVITARE TALE SITUAZIONE? -Ti starai chiedendo-

La risposta è sì! Tale situazione potrebbe essere evitata se ti rivolgi ad esperti del settore avvocati e commercialisti specializzati in materie bancarie. Esistono, infatti, delle strade alternative da poter percorrere per risolvere tutte le problematiche con la tua banca o finanziaria e/o per come evitare un decreto ingiuntivo.

Innanzitutto, l’ esperto del settore -Il commercialista consulente in materie bancarie- esamina il tuo mutuo o finanziamento o fido e, attraverso una perizia econometrica, verifica se ci sono delle anomalie nel calcolo degli interessi, se l’istituto di credito ti ha addebitato altri costi e spese non pattuite nel contratto di mutuo o finanziamento o fido.

Qualora da tale verifica/analisi emerga che gli interessi e, più in generale, gli oneri addebitati non sono conformi alla normativa né specificatamente indicati nel contratto, si possono contestare tali illegittimità in modo da rendere non più certo il credito che la banca vi sta chiedendo.

Decorso un determinato periodo di tempo (circa sei, otto o anche dieci mesi) da quando non paghi, la banca o la finanziaria può revocare il beneficio del termine, richiedendoti così l’intero importo in un’unica soluzione.

Una volta che la banca avanzi tale richiesta, tu avrai diverse strade percorribili a seconda, soprattutto, delle tue esigenze e capacità economiche del momento.

In particolare, potrai richiedere la chiusura della tua posizione, attraverso un accordo “a saldo e stralcio” con cui paghi alla banca o alla finanziaria subito, ma una somma nettamente inferiore a quanto in realtà avresti già dovuto darle.

Qualora la tua capacità economica non è in grado di pagare all’ istituto di credito una somma a saldo e stralcio” potrai chiedere l’elaborazione di un piano di rientro, con il quale pagherai alla banca o finanziaria in maniera dilazionata nel tempo e con rate molto più basse delle precedenti.

L’istituto di credito, sicuramente, vedrà con favore tali richieste e stipulerà i detti accordi poiché preferisce recuperare subito il denaro – anche se la somma è minore – evitando così le lungaggini, l’incertezza e i costi di una causa legale e della successiva fase esecutiva.

CHE COSA SUCCEDE SE LA SITUAZIONE E’ COSI’ GRAVE DA NON POTERTI GARANTIRE NE’ UN ACCORDO A SALDO E STRALCIO NE’ UN PIANO DI RIENTRO?

In tal caso potrai, con l’ausilio di un Avvocato esperto in contenzioso bancario, valutare l’opportunità di opporti al decreto ingiuntivo notificato, entro il termine di 40 giorni (in realtà, a determinate condizioni, anche oltre tale termine). A questo punto, si aprirà un giudizio ordinario, dove si chiederà al Giudice di rigettare la richiesta creditoria dell’Istituto di credito, in quanto la somma che questi chiede non è certa poiché nel corso del tempo ti ha addebitato costi e spese non legittime, come emerge anche dalla perizia econometrica effettuata da esperti del settore (già elaborata precedentemente o che ti farai elaborare in questa sede) che depositerai.

Contestare il credito è però la via più agevole, perché in tal mondo renderai il credito non più certo, liquido ed esigibile. Così facendo si aprirà, quindi, un giudizio ordinario che durerà anni, laddove il Giudice potrà nominare un proprio consulente che elaborerà anch’ egli una perizia econometrica, da cui emergeranno le eventuali anomalie. Il consulente tecnico del Giudice si confronterà con il tuo consulente tecnico e con quello della banca e, infine, il Giudice deciderà se rigettare la domanda della banca in tutto o in parte o se confermarla. Quindi, in conclusione, semplificando, tra gli altri, i possibili epiloghi del giudizio legale, saranno i seguenti:

  • dovrai restituire alla banca solo il capitale e non gli interessi;
  • dovrai restituire alla banca il capitale e gli interessi al tasso legale (più basso) e non al tasso indicato nel contratto;
  • non dovrai pagare più nulla alla banca perché già gli hai versato tutta la somma che in realtà dovevi;

la banca dovrà restituirti una somma di denaro – da te già data alla banca – poiché superiore rispetto a quella che in realtà gli dovevi.

COSA SUCCEDE SE NON PAGO LE RATE E SONO NULLATENTE ?

Se tu decidi di non far nulla, il decreto ingiuntivo diventa provvisoriamente esecutivo al pari di una una sentenza, sarai così il via libera a procedere per il pignoramento immobiliare (dell’abitazione) o mobiliare (preleva direttamente un quinto dello stipendio o della pensione o del tfr) e la somma da pagare, con il pignoramento, aumenta di molto.

Anche se oggi sei nullatenente, qualora acquisterai un bene immobile la banca o la finanziaria lo aggredirà; del pari, non appena inizierai a lavorare, la banca o la finanziaria preleva il quinto del tuo stipendio.

ATTENZIONE: NON SOTTOVALUTARE LA SITUAZIONE!

Vogliamo farti un esempio per sintetizzare il tutto e schiarirti le idee.

Puoi essere proprietario di un immobile del valore di € 200.000,00 ed avere un debito con la banca di soli € 100.000 (la metà del valore dell’immobile), se non paghi il debito la banca ti pignorerà la casa (del valore di € 200.000,00) e si procederà con la vendita all’asta, ma i beni vengono venduti all’asta ad un valore molto più basso, nel nostro esempio la casa potrà essere venduta a € 50.000,00 E TU CONTINUERAI AD ESSERE ANCORA DEBITORE DELLA BANCA PER ULTERIORI € 50.000,00 quindi la banca procederà a pignorarti il quinto dello stipendio.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI NON ESITARE A CONTATTARE IL NOSTRO STUDIO LEGALE E COMMERCIALE

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